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Q&A
Tapparella Lyrics
Brufolazzi,
tapparella giù, e poltiglia
più ascella purificata:
ti ricordi che meraviglia
la festa delle medie?
“Tu non vieni.”
Non importa, sai, ci avevo judo.
Ma se serve vi porto i dischi
così potrete ballare i lenti.
“Porta pure ma non entri.”
Ma perché siete così?
Io che credevo, io che speravo.
Parteciperò, mi autoinviterò,
dannata festa delle medie.
Mi presento: burp, haha, ciao ragazzi.
Faccio un vento e gli cambio il clima,
temporeggio bevendo spuma.
Chiedo fonzi e mi danno avanzi.
Cristo, perché?
Parapiglia:
scatta il gioco della bottiglia.
Se avrò culo potrò – “Tu non giochi” – baciare –
“Abbiam fatto le squadre prima” – palpare –
“Ma se aspetti fra un po’ finiamo” – amare.
Sì, va be’, però poi balliamo.
“Non ci rompere i coglioni.”.
Sul piatto gira un geghegè,
danzo da solo e me ne vanto.
Fantastico zimbello, io.
Non consumerò, non deglutirò
questa amarissima aranciata.
No, invitato no; niente fonzi no;
sul bicchiere no, niente nome ho.
Ballo lento no, ballo forte no,
la bottiglia no, gioco scopa no.
Amicizia no, cortesia no,
convenienza no, ampio parcheggio no.
Basta! Questa festa è insoddisfacente,
ma ne ho un’altra nella mia mente.
Una festa molto particolare dove saranno invitati tutti:
molti amici, molti nemici e anche Panino.
Forza, Panino.
Forza, Panino.
Forza, Panino.
Forza, Panino.
Forza, Panino.
Forza, Panino.
Forza, Panino.
Forza, Panino.
tapparella giù, e poltiglia
più ascella purificata:
ti ricordi che meraviglia
la festa delle medie?
Non importa, sai, ci avevo judo.
Ma se serve vi porto i dischi
così potrete ballare i lenti.
“Porta pure ma non entri.”
Io che credevo, io che speravo.
Parteciperò, mi autoinviterò,
dannata festa delle medie.
Faccio un vento e gli cambio il clima,
temporeggio bevendo spuma.
Chiedo fonzi e mi danno avanzi.
Cristo, perché?
scatta il gioco della bottiglia.
Se avrò culo potrò – “Tu non giochi” – baciare –
“Abbiam fatto le squadre prima” – palpare –
“Ma se aspetti fra un po’ finiamo” – amare.
Sì, va be’, però poi balliamo.
“Non ci rompere i coglioni.”.
danzo da solo e me ne vanto.
Fantastico zimbello, io.
Non consumerò, non deglutirò
questa amarissima aranciata.
sul bicchiere no, niente nome ho.
Ballo lento no, ballo forte no,
la bottiglia no, gioco scopa no.
Amicizia no, cortesia no,
convenienza no, ampio parcheggio no.
ma ne ho un’altra nella mia mente.
Una festa molto particolare dove saranno invitati tutti:
molti amici, molti nemici e anche Panino.
Forza, Panino.
Forza, Panino.
Forza, Panino.
Forza, Panino.
Forza, Panino.
Forza, Panino.
Forza, Panino.
Song Info
Submitted by
diego8978 On Feb 19, 2005
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Of EelST's many classics, "Tapparella", written in 1994 but first issued in 1996, is the best loved. It begins like Hendrix's "Little Wing", then it builds into an aching, Hammond-laced ballad before climaxing with a scorching guitar solo. On live dates, the band always use it as an encore, in memory of their late mate Paolo "Feiez" Panigada, who originally provided spine-tingling falsetto vocals and acoustic guitar.
The song is about a boy in his early teens who never gets invited to his schoolmates' parties. Tired of being the butt of their jokes, he plans to have an imaginary party in his mind where everyone is invited, friends and enemies alike, and, last but not least, a mysterious friend called Panino ("Sandwich"). Panino was also one of the many aliases of Panigada, so when the final throng explodes, it is a more than fitting tribute to the great musician and friend.
Just two months before Paolo's passing in 1998, this song was performed with special guest Carlos Santana during an Italian TV show.